TASSE E PISCINA TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

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Qualsiasi persona che abbia in mente di creare una piscina adiacente alla propria abitazione tende a crearsi dei problemi non solo riguardanti ai costi effettivi per la sua realizzazione ma anche per le eventuali tasse aggiuntive che una piscina può comportare.

Già in fase di progettazione della piscina è possibile avere dal progettista una quantificazione di tali oneri.

A tale scopo c’è da precisare che una piscina non comporta tasse in più fatta esclusione per le tasse dovute alla sua costruzione. Le tasse possono aumentare solo se la piscina va a modificare la categoria catastale della casa facendola passare ad alloggio di lusso.
Il passaggio di categoria avviene, secondo il decreto del 2 Agosto 1969, se la metratura della piscina è di oltre 80 metri quadrati e se risulta appartenere ad almeno 4 delle seguenti caratteristiche:
– Casa avente come superficie utile maggiore a 160 metri quadrati che non comprendono eventuali balconi, terrazzi, cantine etc.
– Casa avente terrazzi e balconi con superficie utile superiore ai 65 metri quadrati ad utilità di una singola abitazione.
– Casa avente più di un ascensore.
– Abitazione avente una scala di servizio.
– Casa avente una scala principale realizzata con materiali preziosi e superiore a 170 centimetri di altezza.
– Casa avente le pareti interne rivestite di materiali pregiati anche solo per il 30%.
– Casa i cui soffitti siano decorati e dipinti a mano.
– Casa avente un campo da tennis di oltre 650 metri.
– Casa il cui piano superiore abbia un’altezza di oltre 330 centimetri.
– Casa avente le porte di ingresso realizzate con materiali preziosi o decorazioni fatte a mano.
– Casa la cui superficie calpestabile è realizzata con pavimentazioni di lusso per almeno il 50% della superficie totale.

In ogni caso la piscina va, obbligatoriamente, accatastata andando così a modificare la rendita catastale dell’immobile stesso e, in tal modo, inciderà oltremodo anche sul conto IMU e sulle tasse già esistenti ma in forma lieve.
L’aggravio catastale è comunque minimo perché la piscina, che non supera gli 80 metri quadrati e che non rientra in almeno 4 delle caratteristiche sopra elencate, viene considerata come un vano accessorio indiretto ovvero un quarto di vano.

Occorre però precisare che, per vie sommarie, una piscina residenziale non supera i 70 metri quadrati di superficie e risulta in egual modo grande visto che è destinata ad un uso privato.